Conosciamo meglio i soci di A.I.: Pierluigi Cardinale e Vittorio Trama.
- Puoi condividere un po’ della tua storia personale e di come sei arrivato a essere coinvolto in questa azienda?
P: La parola che accomuna gli ultimi 30 anni della mia carriera professionale è “sfida”. Quando ho iniziato a fare questo mestiere, ci sono capitato per caso.
Non conoscevo nulla di questo settore, non avevo conoscenze tecniche in quanto ho fatto studi classici. Ho iniziato dalla gavetta facendo un periodo di magazzino e poi il venditore. Chi mi ha assunto all’epoca ha creduto nelle mie qualità e ho imperato così questo mestiere.
Sono molto ambizioso e il ruolo che ricoprivo come venditore puro mi veniva stretto, mi dissi che se non avessi dato una svolta alla parte professionale nel settore sarei stato orientato a cambiare lavoro.
Ho avuto occasione di acquistare un azienda, che poi è quella che dirigo oggi, mi sono buttato in questa avventura.
V: Come si può notare dagli studi effettuati, sono un ex musicista che ha rinunciato alla sua attività artistica non per incapacità, ma per incompatibilità. Amo il Jazz, ma il pubblico che segue questo genere musicale scarseggia. Ad un certo punto della mia vita artistica, divertentissima, ma assai poco remunerativa, mi è capitata un’opportunità di lavoro come fattorino in una piccola azienda di questo settore. Mi son detto “perché no? vediamo come va, nel caso posso sempre tornare a fare il musicista”. Be’.. ho scoperto che la passione non sta’ solo nelle scelte personali, ma la si può scoprire in qualsiasi opportunità la vita possa presentare.
Ho amato anche questo nuovo lavoro e da fattorino a magazziniere il passo è stato breve, e con dedizione, studiando e ascoltando, al ruolo di commerciale interno e poi venditore esterno. Ed infine assumendomi il rischio d’impresa, non privo di angosce, ma con forte senso di responsabilità, la scelta di fare il libero professionista imprenditore dirigendo insieme ai miei due soci un azienda ormai affermata.
- Quali esperienze o background professionale ritieni siano stati cruciali per il tuo successo in questa impresa?
P: Sicuramente il periodo che ho fatto come magazziniere per cominciare a conoscere un po’ i prodotti e poi i miei studi mi hanno aiutato molto nel capire come ci si presenta e relaziona con le persone e come ci si organizza con il lavoro e in ultimo l’umiltà. Credo che cominciando da zero l’umiltà sia molto importante per crescere professionalmente.
V: Nel mio caso sicuramente il lato psicologico. Dotato in quanto artista di parecchia sensibilità e abituato al pubblico, ho imparato a “leggere” senza grandi difficoltà lo stato d’animo dei miei interlocutori/ascoltatori, ed è stato relativamente semplice entrare in sintonia con la clientela e il personale.
- Ci sono momenti specifici nella tua carriera o nella tua storia aziendale che ritieni abbiano influenzato in modo significativo il tuo percorso?
P: Il destino ha voluto che io conoscessi per motivi lavorativi la persona che poi mi ha venduto l’azienda e che quindi mi ha permesso di fare questa esperienza. Precedentemente sono grato ai miei ex titolari che, quando ho iniziato questo lavoro da neofita, hanno creduto in me e nelle mie capacità e qualità.
V: Sicuramente la scelta dei “compagni di viaggio” che si sono avvicendati soprattutto nei primi anni della nostra avventura.
- Quali sono le tue passioni e interessi personali che hai portato nella tua attività imprenditoriale?
P: In maniera marginale, la mia passione per la scrittura. Ogni volta che ho modo di dovermi relazionarmi con le persone con la scrittura o il dialogo ho un certo stile che mi distinguono.
V: La conoscenza dell’elettronica, dell’hardware e del software nel settore musicale, mi ha permesso di portare una buona impostazione informatica/gestionale in ambito aziendale.
- Quali sono le lezioni più importanti che hai imparato lungo il tuo percorso imprenditoriale?
P: L’umiltà e la curiosità. E anche l’ambizione, porsi obiettivi e vedere di raggiungerli!
V: In particolare che non bisogna essere gelosi del nostro operato e delle nostre conoscenze, ma è necessario condividerle con tutto il nostro staff; e se qualcuno un giorno sarà migliore di noi, non solo ne trarremo beneficio ma ne saremo anche orgogliosi.
- Puoi condividere un aneddoto o una storia particolarmente significativa legata alla tua carriera imprenditoriale?
P: Al momento non me ne vengono, ma chissà cosa mi riserverà il futuro!
V: Fu quella volta in cui, ancora in veste di venditore dipendente, diedi un consiglio a un cliente ed egli in modo altezzoso lo disprezzò, probabilmente vedendomi giovane e reputandomi inesperto. Era vero.. ero ancora inesperto. Perché nel momento in cui divenne evidente che la mia proposta sarebbe stata utile, provocai il cliente dicendogli un semplice “che cosa le avevo detto”? Egli, presuntuoso e ferito nell’orgoglio, non solo cessò i rapporti con l’azienda, ma telefonò anche al mio titolare provocandomi così una lavata di testa da manuale.
Fu l’unica volta che feci un errore del genere. Imparai da allora a difendermi e a vincere le sfide in maniera silenziosa, indolore, e laddove possibile portandone vantaggio, ma senza mai tradire l’etica morale nel lavoro e nella vita in genere.